Se dico casa … 2013

Se dico casa
dico cose
fioriture screziate di rose gialle
e pigri maggiolini
bave lucenti di lumaca
nel sottobosco minuscolo
di un solo biancospino
il cucù
che sparisce nella sua porticina
la bambina che esce sul poggiolo col sole
e d’inverno torna nella sua casina
 
Se dico casa
dico bucati
profumo di sapone nei mastelli
e braccia femminili a torcere lenzuola
immagino serve e serve nei castelli

Se dico casa
penso al riposo
ai corpi orizzontali
corpi abbracciati
paure di bambini e fiabe raccontate
tepori di trapunte, piumini
allegro lancio di cuscini
 
Se dico casa
penso a paura
brutalità di violenze silenziose
lacrime di lunghe notti consumate
che lasciano giorni lisi e grigi
amori disperati
di donne poco amate
 
Se dico casa
dico buchino
pancia di mamma, buio, lettino
notti felpate e sogni indecisi
giganti d’ombra e fate d’organza
piedini danzanti e finestre agghindate
 
Se dico casa
penso a un giardino
piccola siepe
due frutti acerbi
un micino
frinire di estati e singulti notturni
odore di fieno e di latte
crostate nel forno
 
Se dico casa
dico terrazze
profumo di mare, di pelle
calore
estate di sogni
impazzita d’amore
 
Se dico casa
e distacchi e traslochi
ferite nel cuore
valigie di abiti e giochi di figli
gli spazi perduti
la via cancellata
mobili anonimi e infanzia perduta
 
Se dico casa
è foresta incantata
e grigio cemento che l’ha segregata
 
Se dico casa
vedo stanze sventrate
fuoco di bombe, sirene spiegate
urla di donna nei letti violati
bambine in fuga, bambini muti
scie di cecchini e porte sfondate
memorie impietrite di giorni crollati
 
Se dico casa
e dico donna
vedo condanna, prigione, calunnia
altare bianco di una madonna
che toglie il velo e scende in terra
e dice casa
contro ogni guerra
 
Se dico casa
vedo un armadio
casse e cassetti
la musica della radio
anni ’50 di povertà e speranza
in ogni casa una donna che canta
gerani fioriti affacciati al balcone
mondi spinosi
in ogni stagione
 
Se dico casa
dico finzione
pareti fredde troppo pulite
donne composte, un po’ rattrappite
servizio buono per l’occasione
donne arricchite
donne impazzite
 
Se dico casa
e la sento tremare
è la mia pelle che vibra
e accelera il cuore
 
Se dico casa
e la vedo crollare
è la mia vita he sembra finire
casa d’infanzia
casa di sogni
basta il mio tetto
per tutti i regni
 
Se dico casa
penso alla tenda
coperta stesa in un lembo di prato
lenzuola nel vento
sipario di festa
scoperte d’amore
in un gesto che resta
 
Se dico casa
vedo due gatti
un cane, un tappeto
biscotti di zia
glu glu di tacchini e rumore di piatti
uova di tortora schiuse
estati di api e follie
pensieri reclusi
nelle fantasie
 
Se dico casa
dico futuro
donna rinata da un angolo muto
luce di un cero su tavole antiche
suon di telaio su fili ritorti
pensieri smarriti e mura fiorite
 
Se dico casa
ti sento vicina
donna invecchiata
donna bambina
casa che vive
casa che muore
rimescola dentro
ogni storia d’amore
 
La casa è il nostro modo di mettere radici sulla terra, non è un oggetto architettonico ma un organismo urbanistico fondamentale nell’esistenza umana.
Riparo materiale e simbolico, deposito di memorie e sperimentazioni, luogo di abitudini e mutamenti: nella casa si svolge la vita quotidiana e si intrecciano relazioni a tutte le età.
Le case sono le pagine su cui scriviamo le nostre storie più intime, testimoni mute che assorbono ed esprimono pensieri e sentimenti di chi le abita.
Ogni essere umano ha bisogno di una casa sicura, accogliente, affettuosa in cui abitare e riconoscersi, per questo la casa è un diritto.
2013