Vorrei poter dire che ci siamo
e non solo per parata
nella vicinanza che è gesto e parola
occasione autentica e tradizione viva
nella rinnovata visione che vince
ogni ritualità abusata
che vince ogni solitudine e stanchezza
quella che ci prende la sera
e sapere che ci siamo
le une per le altre
di giornata in giornata
Vorrei che dilagasse la protesta
per le nostre vite oscurate
per le donne uccise stuprate affogate
per tutte noi
antiche e nuove
per tutte le donne umiliate
per tutte le donne perdute
Vorrei che fosse lotta e festa
e canti balli sussurri e risate
per tutti i giorni della nostra resistenza
per le nostre vite salvate
per celebrare l’esistenza quotidiana
in cui è cura
la nostra cifra umana
presenti in mille luoghi e modi
noi sapienti
sulla strada solitaria
alla ricerca del piacere
che non è condiscendenza
e un potere che rifiuta
ogni complicità con chiunque,
donna o uomo,
si affermi con violenza
Non festa di mercato
non lotta di potenti
non gesto di mimosa
asservita
alla modestia zuccherosa
ma memoria di quella
che all’inizio fu reato
contro la legge patriarcale
fatta Stato
e sfrontata ancora oggi osa
perché ogni donna possa avere parola
su ogni cosa
e nel silenzio oscuro
che condanna al male
porti la luce fragile
della mimosa nuova
Un 8 marzo come marea che torna
e sfida i venti
forse ci sarà un domani
in cui altre diranno di noi
che abbiamo ballato e ballato
ed eravamo tutte presenti