Sicurezza

Dall’albero degli zoccoli[1]al reddito pro-capite tra i più alti d’Italia, il paese in cui vivo, simile ai tanti in cui è sbriciolata la popolazione della provincia di Bergamo, è passato dalla condivisione quotidiana della vita di cortile alla moltiplicazione di recinzioni muri cancelli inferriate sbarre e sistemi d’allarme.

Proprio al centro di questo paese, che non è nato da un piano urbanistico, ma dal progressivo intersecarsi di passaggi nell’originario agglomerato di quattro o cinque cascine, una della strade centrali, la più antica, è accompagnata su un lato da una lunga alta barriera di ferro su cui la fantasia grottesca del proprietario ha fatto affiggere per ben sei volte a distanza di due metri un cartello giallo fluorescente con la scritta “Attenzione. Cani da guardia addestrati sorvegliano questa zona, è molto pericoloso avvicinarsi“.

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Le donne con le donne possono davvero?

Non so se sono pacifista e nonviolenta, so per certo che sono le mie principali “culture di riferimento” insieme a quella femminista, nella mia vita la più radicata, e quella del movimento operaio, che ha segnato la mia crescita politica.
Per culture di riferimento non intendo un decalogo di imperativi o buone azioni, ma la lettura e progressiva crescita mia intorno alle opere che testimoniano le idee e la vita di alcune/molte alcuni/meno autrici e autori, non necessariamente quelle e quelli consacrati dal canone.
Non posso dire di me e delle mie pratiche perché penso che non bastino le dichiarazioni a illuminare le vite e la scrittura è insieme una straordinaria forma di sintesi e quindi di traduzione, un solido ponte per la comunicazione, ma anche un continuo rischio di tradimento, delle intenzioni come della realtà.
Anch’io comunque mi accingo a scrivere perché mi fa piacere poter scambiare pensieri oltre i confini ristretti che sono in grado di percorrere i miei piedi.
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Lettera al ministro sull’assenteismo

Caro Ministro

Lei che, essendo alla guida della Pubblica Istruzione, può essere considerato il garante del nostro livello culturale medio, nonché promotore di eccellenze, non cada, la prego, nelle trappole del giornalismo più volgare che grida sguaiatamente i delitti ignorando quasi sempre la complessità di luoghi condizioni soggetti e certo non per deficit di competenze linguistiche o diplomi, ma solo per sottomissione alla logica del profitto, con l’esito di aggravare il deficit di cittadinanza.

Non so quanti siano gli insegnanti assenteisti o quelli “lazzaroni”, come amano dire gli evasori fiscali dalle mie parti, ma immagino, sostenuta da una trentennale esperienza nella scuola che, se ci sono, hanno certo goduto di qualche insigne protezione e molta omertà e non certo da parte di colleghi e studenti. Leggi tutto “Lettera al ministro sull’assenteismo”

Quale festa per la Repubblica?

La stanchezza mi tiene a letto più del solito e mi vedo tutta la parata militare per la festa della Repubblica.

Che tristezza!

Se la rappresentazione simbolica della Stato resta ferma all’esaltazione dell’esercito, come nell’Ancien Régime, le istituzioni  democratiche non possono che uscirne mortificate e la società di conseguenza non può che arretrare sul piano della convivenza civile.

A scuola insegno che il sistema fiscale, l’amministrazione della giustizia e l’organizzazione dell’esercito fondano lo Stato formato dai sudditi, mentre la scuola, la sanità, la pubblica amministrazione sono le istituzioni che consentono di avviare il processo di passaggio alla cittadinanza. Lo Stato non come luogo difeso ai confini, ma come territorio sul quale abitiamo governato da un patto solidale fondato sull’esercizio dei diritti e tra questi il lavoro, l’istruzione e la salute sono quelli che caratterizzano meglio la vita della democrazia. Leggi tutto “Quale festa per la Repubblica?”

Adolescenze

Scrivo, cancello, riscrivo, lo schermo del computer torna bianco, incurante dei fogli e foglietti su cui ho appuntato qualche frase nei ritagli di tempo scolastico sottratti alla noia di ripetitivi aggiornamenti e collegi docenti in cui vengono ratificate decisioni ben poco collegiali.
Osservo: il mezzo è il messaggio, il contesto rende decifrabile il contenuto. Per quanti dubbi mi attraversino, se accetto di scrivere su una rivista vuol dire che considero significativi i miei pensieri e se scrivo senza aver niente da dire significa che sono una 
presuntuosa arrogante esibizionista. Come molti della mia specie adulta.
Cerco di guardarmi con i loro occhi, ma è solo mia la severità del giudizio, rimasta inalterata dai quindici anni ad oggi. Leggi tutto “Adolescenze”

Potere

Potere è un sostantivo solenne, monumentale, evoca architetture imponenti, simbolicamente eterne, tutto ciò che la specie umana ha inventato, compresi materiali e forme, per occultare la propria fragile temporaneità.
Anche il termine, ingessato nel sostantivo astratto, è nella sua intima realtà un verbo, per giunta molto flessibile, come tutti gli ausiliari, che spesso assume nell’enunciazione dei desideri, di cui sembra voler essere un valido sostegno, una malinconica sfumatura di infantile impotenza. Leggi tutto “Potere”

Famiglia-famiglie

Quand’ero piccola (ma non tanto da non essere già in grado di guardare e pensare il mondo) la famiglia era una variegata costellazione di persone adulte, zie, nonne e cugini di ambo i sessi prevalentemente, di diverso grado di parentela, che ruotavano nella vita dei miei genitori (e quindi mia) enunciando regole e percorsi obbligati in cui avrei dovuto incanalare il mio futuro di femmina.
Fece scalpore, a non so quale pranzo appunto di famiglia, una mia ingenua e limpida dichiarazione di preferenza per la condizione di prostituta che, rispetto a quella di moglie, mi sembrava di gran lunga più onesta e libera.
Avevo quattordici anni e nessuna conoscenza, esperienza, certezza, solo una grande curiosità e un sentimento di avversione profonda  per la rete, che a me sembrava ipocrita e meschina, di relazioni tra adulti dei due sessi di cui noi piccoli eravamo il frutto e l’investimento. Leggi tutto “Famiglia-famiglie”

ESPERIENZE FEMMINILI E ANIMAZIONE CULTURALE

ESPERIENZE FEMMINILI E ANIMAZIONE CULTURALE

OPERATRICI NELLA SCUOLA E SUL TERRITORIO

Intervento al Convegno del 15 MARZO 1997

In Altrimenti il silenzio, appunti sulla scena al femminile (a cura di Alessandra Ghiglione e Pier Cesare Rivoltella), EuresisEdizioni, Milano 1998

Non è semplice parlare di “operatrici culturali nella scuola e sul territorio”, perché si tratta di una definizione nuova per realtà femminili che non si sono mai riconosciute in questi termini.

Nei mestieri e nelle attività, le donne si sono sempre collocate col nome proprio del mestiere e dell’attività stessa, mentre il titolo fa riferimento ad una consapevolezza politica del proprio operare che accomuna culture femminili anche diverse trovando una cifra comune. Leggi tutto “ESPERIENZE FEMMINILI E ANIMAZIONE CULTURALE”

1995-2020 Noi, con il cuore a Pechino

Noi che siamo rimaste a casa con gli impegni di sempre, le mani occupate nell’angusto orizzonte del quotidiano e lo sguardo a frugare le immagini avare che ci arrivavano dal video e dai giornali. Noi: da principio magari distratte e poi rincuorate, e non trovo un altro termine, se non questo abusato e retorico del cuore, per definire un sentire che si è caricato in pochi giorni di quell’insieme di attese e interrogativi che non sono solo il segno di una “ragione politica”, troppo spesso bloccata nel corto circuito di parole afone, ma quello di un sentire più profondo, di un’intelligenza delle cose che ci ha rimesse insieme a fare, a pensare, finalmente, a partire dal fatto che ognuna ha sentito, prima di tutto da sé e per sé, che lì si aprivano territori più vasti da percorrere, per tutte, quasi scorresse, dietro le immagini ufficiali, quel potente tam tam delle donne che là, a Pechino, era già diventato parola. Leggi tutto “1995-2020 Noi, con il cuore a Pechino”