Il velo di nebbia è l’organza
distesa sui prati
e una seta leggera slavata
sul fondo del cielo
la chioma degli alberi spogli
disegno dell’ago sul tulle
trapunto sul tronco scurito
da un filo infittito
il verde posato sui sassi
è lanugine, un golf consumato
dai buchi si affaccia il colore
velluto di giacche maschili
e robusto fustagno
il verde è la cura di mani gentili
calore di lana pensosa
passata per lucidi aghi fruscianti
una casa è un fermaglio
una spilla da balia e un bottone
saltella la mente
distratta da un vecchio portone
un brivido della memoria
è tutto il paesaggio che scorre
nel grigio del tempo e del treno
che corre