4 marzo 2023 Condannati al naufragio

Non suoneranno campane a morto
di villaggio conosciuto
non ci sarà abitino bianco e merletto
come usava un tempo
e pianto di madri e di parenti
non conosciamo il suo nome
e lei piccina
– guance morbide, boccuccia ancora senza denti –
non l’ha mai pronunciato
pochi mesi non contano
all’anagrafe di tanti morti
assassinati
lì dove nessuno sconta reato
Spero che sia scivolata dal sonno
al non respiro
piano
che per lei il mare sia stato grembo
di memoria come mamma vicina
e questa speranza è orrore
di coscienza viscida
incolore
Porto nei troppi anni troppe morti
di guerra armata
e guerra in pace contro ogni terra
qui
nel benessere che non è bene-volenza
quando perfino il bene-dire
sembra ipocrita violenza
 
Per le bambine e i bambini a cui abbiamo vietato di crescere